Storia

L’antica chiesa di Sant’Angelo ha dato il nome alla terza contrada urbana situata lungo la rupe nord dell’abitato; un edificio importante, di origine precedente al sec. XIII, accompagnato da un grande convento dove, all’inizio del Quattrocento, si sono insediati stabilmente i Francescani cambiandone il nome in San Francesco, mentre la contrada manteneva il nome primitivo. La chiesa è stata ampliata in stile barocco alla fine del Seicento e la cripta sottostante è stata chiusa e destinata alle sepolture. Anche gli spazi del convento sono stati ampliati fin quasi a ridosso della porta di San Cesareo. I frati hanno lasciato in epoca napoleonica il convento che in seguito ha accolto il Seminario vescovile di Orte fino al 1940.

Sulla stessa piazza di San Francesco (piazza Senatore G.A. Manni) si ergeva anche la chiesa dei Santi Marciano e Maurizio che accoglieva, tra Cinque e Seicento, la Confraternita della Misericordia e l’Arte dei Sarti o Confraternita di Sant’Omobono. La chiesa, semiabbandonata, è stata demolita nel 1819 per fare spazio al giardino dell’adiacente, maestoso palazzo Manni, che domina la piazza.

La contrata Sancti Angeli si estende fino alla piazza del Comune (oggi della Libertà) con il grande palazzo Plani, ristrutturato tra Sei e Settecento, al quale è stato anteposto, nella stessa epoca, il palazzo del Governatore (oggi detto dell’Orologio). 

Scendendo la via del Monastero o di San Cesareo (oggi via Garibaldi) s’incontra l’imponente portale del cinquecentesco palazzo Alberti, il più antico dei cinque edificati dalla famiglia nel centro storico, noto anche per la sua snella, ampia e alta scala a chiocciola. Lo stemma inciso sul portale è stato scelto per rappresentare la contrada. Proseguendo si giunge alla porta di San Cesareo, sopra la quale è stato eretto nel Cinquecento il palazzo Rosci. L’antico passaggio pedonale sottostante, che ha conservato il suo aspetto medievale, conduce verso l’ansa del Tevere, dov’era ubicato il porto fluviale principale del territorio. Attigua al porto era l’area del Renaro, dove nel Trecento si svolgeva la Fiera dei Campanelli, mentre lungo la strada, fuori della porta, si ergevano la chiesa e il monastero di San Giorgio, delle suore Clarisse. Presso la porta di San Cesareo, tra il palazzo Rosci e il convento di San Francesco, vi era la chiesetta di San Luca, eretta forse nel sec. XVI.

I magazzini del palazzo Rosci accolgono la sede e la taverna della contrada di Sant’Angelo, con accesso dalla galleria della porta di San Cesareo. Nei suoi sotterranei, aperti al pubblico insieme alla taverna, si osservano i resti delle fortificazioni di epoca bizantina.

Araldica

La contrada di Sant’Angelo è contraddistinta dai colori giallo e nero e ha adottato lo stemma della famiglia Alberti, costituito da quattro catene poste a croce di Sant’Andrea e unite da un anello.

Sede e contatti

Via Garibaldi, 3/4
Tel. 389.6817958
contradasantangeloaps@gmail.com
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Instagram: Contradasantangelo

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