Storia

La contrada di San Sebastiano si affaccia sulla rupe sud dell’abitato, tra le contrade di San Biagio e di San Gregorio, delimitata per tutta la sua lunghezza dalla medievale via dell’Arengo (poi via di San Gregorio e oggi via Gramsci). Un quadrilatero ricco di storia e di luoghi istituzionali che prende nome dalla chiesa omonima. Nell’incantevole piazzetta della contrada, detta “il Poggio” fin dal Medioevo, si affacciano, insieme all’ex chiesa di San Sebastiano, la “Casa di Giuda” o “delle Colonne”, l’ex convento delle Clarisse di San Giorgio, l’ospedale (anche moderno) un tempo della confraternita dei Raccomandati della Vergine Maria e infine un palazzo appartenuto nel passato al Comune di Orte, sul quale spicca il bassorilievo di un leone alato. Sono tutti edifici di origine medievale, in alcuni casi restaurati di recente, come la “Casa di Giuda”, così chiamata forse per l’accusa di tradimento alla comunità (guelfa) del suo proprietario Evangelista di Pietro Franceschini (ghibellino) che dalle sue cantine lungo la rupe faceva entrare i ribelli in città.

Il “Poggio” è un concentrato di storie. Di fianco alla “Casa di Giuda” hanno abitato per circa un secolo le suore Clarisse, trasferite qui dal vecchio convento di San Giorgio fuori di porta San Cesareo. Il monastero è stato chiuso nel 1518. A pochi passi, tra il “Poggio” e piazza Pietralata, dietro un alto muro, un giardino cela l’ingresso di una serie di ambienti ipogei, sulla rupe, che al secondo piano sottostrada custodiscono un ameno ninfeo rinascimentale, insieme a cisterne e altri incredibili locali nei quali passava l’acqua che usciva dalla fontana sotterranea di piazza della Libertà.

L’altro edificio di piazza del “Poggio” (oggi Belvedere) è un palazzo medievale, quello del ‘leone alato’; palazzo che nel Cinquecento era già da secoli di proprietà comunale e ospitava una scuola, un teatro e un’armeria. Alle spalle del palazzo la confraternita dei Raccomandati ha costruito nel 1380 la sua chiesa, attigua all’ospedale che gestiva già dalla fine del Duecento. Nella chiesa, trasformata nei secoli in magazzino, è stato di recente scoperto e restaurato un affresco tardomedievale che mostra tre scene della vita di Giobbe. Nella vicina aula di riunione dei confratelli si conserva invece un affresco della Crocifissione di fine Quattrocento.

La confraternita dei Raccomandati è stata eretta poco prima del 1274 con sede nella chiesa di San Giovanni in Fonte, nella piazza principale. Pochi anni più tardi ha acquistato una casa in contrada San Sebastiano dove ha fondato un ospedale: istituzione che presto si è ampliata e è stata affiancata dalla chiesa, dove la confraternita ha spostato la sua sede. Tutto il complesso è stato lasciato nel Seicento per l’accentramento degli ospedali presso quello di Santa Croce, nella contrada Olivola, e i locali dei Raccomandati sono stati ristrutturati per accogliere un convento di suore agostiniane. Ma il convento ha chiuso i battenti in epoca napoleonica e di lì a breve gli ospedali “riuniti” a Sant’Agostino sono stati trasferiti negli stessi locali che li avevano già ospitati in contrada di San Sebastiano. I loro sotterranei conservano ancora una enorme cisterna e i cunicoli dell’antico acquedotto nonché un “Pozzo di neve”, dove un tempo si conservavano derrate alimentari e medicinali.

Poco oltre nella stessa viuzza, anche la sede della contrada e la sua caratteristica taverna sono ricavate in antichi magazzini e stalle e presentano nel sottosuolo tratti dell’antico acquedotto e una grossa cisterna. Un ultimo palazzo quattro-cinquecentesco, dal portale moderno sulla via Gramsci, è il palazzo Caccia.

Araldica

Lo stemma della famiglia – una civetta sormontata da tre fiori – è stato adottato dalla contrada di San Sebastiano, i cui colori araldici sono il bianco e il nero.

Sede e contatti

Via Manin, 13
Tel. 379.2744519
info@contradasansebastiano.it
Facebook: contrada san sebastiano

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