Storia

L’ordine progressivo delle contrade segue quello che veniva usato nel Tardo Medioevo nelle scritture comunali. Quindi alla contrada di San Gregorio fa seguito la “contrata Porcini”: contrada del Porcino o Porcini. Posta al centro dell’abitato, è la più estesa e raggiunge la rupe nel versante Nord, verso il Tevere.

L’origine del suo nome è sconosciuta e non è collegata, come ipotizzato, al nome della piazza più ampia della contrada, detta “Spiazzo Trojo” (piazza Fratini); nome che deriva invece dalla storpiatura di “Spiazzo di Troilo” Roberteschi, proprietario del palazzo sulla piazza, passato in seguito alla famiglia Roscio, poi agli Alberti.

La contrada Porcini era ed è la più popolosa, tanto che nel Medioevo, quando venivano costituiti alcuni organismi comunali, si sceglievano due cittadini per ciascuna contrada e tre per la contrada Porcini. La sua estensione e la sua centralità nell’abitato sono il motivo della presenza di non pochi palazzi nobiliari; oltre al nominato palazzo Alberti vanno ricordati il palazzo Vescovile, il palazzo Manni-Novelli in via Gramsci, il palazzo Alberti di via Venezia, l’ex seminario in via Cavour e il palazzo Franceschini, sulla stessa via, dal cui portale è stato tratto lo stemma della contrada.

Nella contrada vanno ricordate le tracce di alcune case-torri, la più alta delle quali si affaccia sullo “Spiazzo Trojo”, e di un portico medievale sulla via Gramsci realizzato con il riuso di colonne d’epoca classica. Un ricordo merita pure la via più stretta di Orte: il simpatico “vicolo de Baciafemmine”, al centro della contrada.

Il terreno che digrada verso la rupe era occupato nel Medioevo da un buon numero di orti urbani – come anche nella successiva contrada di Sant’Angelo – alternati da alcuni “casalini”, sostituiti più tardi da piccole abitazioni a schiera. Sulla rupe si aprono invece numerosi, suggestivi ambienti scavati nel tufo, usati nel passato soprattutto per allevare i colombi, cui erano destinate centinaia di piccole nicchie scavate sulle pareti.

Nel Tardo Medioevo erano presenti nella contrada almeno quattro chiese: San Giovanni in Fonte, sulla piazza de Comune e attigua al palazzo Vescovile, San Lorenzo al Vescovado, con un lato su piazza Fratini, Sant’Eutizio, nella piazzetta di Montecavallo, e San Pietro – la sola oggi rimasta – ai confini con la contrada di San Gregorio. 

La sede e la taverna della contrada Porcini sono ospitate in un antico ambiente dalla volta a crociera, attiguo alla piazzetta di Montecavallo.

Araldica

La contrada ha adottato lo stemma dei Franceschini, che presenta due leoni rampanti affrontati, e i colori araldici bianco e viola.

LE ALTRE CONTRADE